Marisol e Cocreamos sono uno di quegli incontri che solo il viaggiare con il cuore aperto permette. Dopo il nostro viaggio in Messico di Capodanno (qui le date del prossimo), abbiamo proseguito il viaggio arrivando a Playa del Carmen, scoprendo questo spazio comunitario collettivo urbano all’interno di un santuario e abbiamo deciso di farci raccontare da questa donna meravigliosa la sua storia.
Marisol ci racconta Cocreamos
“La nostra visione è quella di convertire questo spazio, situato nel mezzo della città, in un progetto di permacultura, in un orto comunitario. Cocreamos è in una zona della città considerata invasa: 30 anni fa le persone vennero in questa zona per prendere la terra, ma la maggior parte di queste persone non riuscì a frequentare le scuole e così è divenuta una zona di violenza.
Infatti molti bambini e ragazzi non andando a scuola, vivono molto per strada e molto presto iniziano ad approcciarsi a droghe e alcool. La nostra visione che ancora si sta formando è quella di poter fare un spazio dedicato a questi bambini, dove possono venire a fare yoga, ad imparare di ecologia, permacultura, arte e scienze. Considero questo spazio come una matrice, un utero, un nido, che altre persone che si occupano della cura possano venire a frequentare per collaborare, ad esempio attraverso il massaggio, la terapia psicologica, laboratori e lezioni di meditazione, yoga, di alimentazione consapevole, di ecologia, di consapevolezza, arte e scienze, aperte anche al pubblico”.
I pilastri di Cocreamos
Al momento abbiamo cinque pilastri fondamentali che sono : il buon vivere reciproco, la salute, la salute alimentare, la tradizione ancestrale, infatti facciamo un temazcal al mese e molto presto ci piacerebbe fare lezioni di erboristeria maya e di lingua maya, così da tener vivo questo antico sapere. In futuro ci piacerebbe diventare una sorta di “incubatrice di cooperative urbane”, anche se la mia visione è sempre stata quella di lavorare nella comunità maya. La vita però sta scorrendo in quest’altra direzione e così sto lavorando in città, precisamente a playa del Carmen, dove ci sono molte persone che hanno lasciato le comunità della zona maya o comunità dello stato del Messico per lavorare nel turismo.
Un futuro di cooperative e cooperazione?
Questo è anche un luogo dove poter fare comunità e creare cooperative, infatti una cooperativa che stiamo costruendo è quella del cacao, che è composta da donne, e un’altra cooperativa, sempre di sole donne, che si occupa di prodotti detergenti ecologici; mentre con gli uomini stiamo lavorando ad una cooperativa di compostaggio, poiché in questa zona si vende molto la terra che viene dalla selva, così possiamo fornire ai lavoratori un compost che si fa molto facilmente. Purtroppo il covid ha generato molta disoccupazione e portato molte persone a vivere per strada, come non era mai accaduto, ci piacerebbe poterle inserire ed integrare nelle cooperative.
Cocreamos compie 3 anni
Il 5 febbraio compiremo tre anni, sono l’unica fondatrice e il mio obiettivo è di diventare una ONG entro il 2023 o inizi 2024. Sto gestendo da sola tutto il progetto sociale come un progetto autonomo , quindi pagando io l’affitto del luogo, ma sta andando troppo lentamente, invece se mi strutturo come ONG sarà più semplice ricevere fondi per pagare i maestri e tutte le figure che servono per portare avanti il progetto sociale. Siamo aperti a ricevere aiuti economici e attività di volontariato, ad esempio, nel sociale, nel fare l’orto, e nel costruire un bagno secco che vorremmo fare quest’anno, nel lavorare con i bambini, infatti nel mese di febbraio inauguriamo il club di bambini e adolescenti in cui ci saranno diverse attività arte, scienze e tutto ciò che possa nutrire e stimolare bambini e adolescenti“.
La storia di Marisol
“Sono cresciuta qui a playa del Carmen e mio padre fu sempre molto attivo nella comunità. Ho sempre vissuto molto vicina alla realtà di questa comunità, anche assieme ai miei amici, ed ero sicura, fin da ragazza, che avrei lavorato per la comunità. Mi ricordo che mio padre ascoltava molta musica che parlava della rivoluzione non solo del Messico ma anche del latino America.
All’età di 11/12 anni mi incuriosii molto e studiai riguardo i cantanti e la rivoluzione. Le cantanti che più amo sono Mercedes Sosa e Silvia Rodriguez. Così attraverso la musica che mi piaceva iniziai a conoscere lo zapatismo; fin da bambina ero incuriosita dalle persone che vivevano per strada. Durante la mia adolescenza incominciai a parlare con queste persone e ad ascoltarle.
L’incontro con la permacultura
A 18 anni incominciai a viaggiare per il Messico. Questi viaggi mi fecero conoscere la scienza della permacultura, originaria dell’Australia, che significa la cultura che “permane” , che resta, che mette insieme le tecniche ancestrali di coltivazione della terra e l’etica della terra. Così per molto tempo cercai il modo di poter fare un progetto,anche di permacultura, ma non sapevo come costruirlo. Finché giunse l’opportunità di avere questo spazio dove fare lezioni di yoga, offrire terapia attraverso il massaggio, lavorando con bambini, adolescenti e adulti, soprattutto donne.
Piano piano mi sono resa conto che il mio progetto era qui, qui nella città, e che piano piano stava crescendo. A causa degli uragani e delle inondazioni che colpiscono questa zona spesso, e a causa dell’abusivismo edilizio me ne andai. Molte zone qui attorno negli ultimi 5 anni sono molto cambiate, prima le ricordo un paradiso naturale, ora sono poco conservate. Proprio per questo me ne sono andata via molto spesso, era troppo forte per me vedere tale distruzione.
Il richiamo della Terra
Un giorno, quando avevo circa 23 anni, tornai a playa del Carmen e stavo camminando in un punto che mi ricordavo essere pura selva e mi misi a piangere pensando di andarmene via un’altra volta. Ad un certo punto nella via dove ero udii una voce provenire da sotto un albero che mi disse:“tu non puoi lasciare la tua terra, devi servire la tua terra.” Ed ora sono tornata, felice di servire la mia terra, donando il mio 100% a questo progetto: mense per i bambini, adulti che stanno frequentando la scuola primaria e secondaria, ma siamo solo all’inizio.
Qual è il messaggio di Marisol per la nuova umanità?
Il mio messaggio per la nuova umanità è che possa mettersi al servizio dei bambini, degli adolescenti, delle famiglie, ma soprattutto sento che dobbiamo dedicarci ai pre-adolescenti e adolescenti, perché attraversano una transizione molto forte e creare per loro uno spazio tanto bello, ricettivo. Hanno tante necessità ed è molto utile per loro se poniamo la nostra attenzione, il nostro amore e il nostro tempo proprio per crescere una nuova e bella umanità, perché attraverso ad esempio il capitalismo si stanno perdendo. Sento che la mia missione sia quella di lavorare con gli adolescenti per provare a cambiare un po’ la lente attraverso cui guardano il mondo, con una nuova visone della nuova umanità che ha al suo interno l’etica appartenente ai nostri antenati, i valori di base come avere cura della terra, della comunità, della famiglia e di se stessi.
La missione di Marisol
La mia missione è accogliere la donna, le madri, creare circoli di donne, perché sento che dobbiamo stare insieme, ascoltarci reciprocamente, celebrandoci, pulendo le nostre relazioni come donne per riuscire ad integrarci al meglio con gli uomini, ma non solo, anche per comprendere che siamo uno, siamo umani senza divisione tra donna e uomo.
Siamo umani facendo cose da umani.
Ciò che sento molto forte in me è che: non è un uomo o una donna che fa qualcosa di male, ma è un essere umano che è stato ferito. Così siamo umani essendo umani. È importante per la femminilità essere circondata da altri femminili, come è importante per la mascolinità essere circondato da altri maschili. Ma è davvero preziosa la complementarietà che esiste tra l’uomo e la donna, per potersi prendere per mano e lavorare insieme, fare famiglia, trovare un equilibrio insieme, e recuperare il senso di essere un uomo e di essere una donna senza confonderci.
Se volete sostenere Marisol e Cocreamos ecco la sua mail cocreamos@gmail.com